Vini
La nostra produzione

Nero D'Avola
Vino Rosso

Nero D'Avola
Vino Rosso
La sua commercializzazione su scala industriale risale agli inizi degli anni sessanta del secolo scorso. Fino ad allora era considerato un vino da taglio, data la sua elevata gradazione alcolica, che raggiunge facilmente i 15 gradi. Soltanto agli inizi del decennio 1960, alcune aziende enologiche siciliane decisero di farne un vino da tavola con nuove tecniche di vinificazione più rispondenti alle esigenze del mercato che prevedevano una diminuzione del grado zuccherino ed un aumento dell’acidità. La zona più vocata per il nero d’Avola è la parte più bassa della Sicilia
Caratteristiche organolettiche
Il Nero d’Avola si presenta alla vista di un gradevole rosso rubino, più o meno intenso a seconda delle tipologie del vigneto, della sua giacitura e dell’invecchiamento, ha un gusto con sentori di bacca, di ciliegia, prugna, talvolta speziato. Va servito a 18 °C e si abbina a carni rosse, arrosti e formaggi stagionati.
Il VitignoL’origine del nome nero d’avola è dunque da contestualizzare in tempi molto remoti. Sebbene gli esportatori di vini siciliani in Francia trovarono più facile venderli come vini “calabresi”, che in quel tempo erano decisamente più famosi ed apprezzati, già nel 1800 i vini rossi provenienti da uve nero d’avola del territorio siracusano erano divenuti molto richiesti e ambiti dagli stessi commercianti Francesi e nord Europa, che li applicavano per dare colore e corposità ai loro vini. Il nome Nero D’Avola deriva dalla traduzione ( attestata da fonti storiche) del dialetto siciliano “calaurisi”, risultante dall’unione delle parole “calea”, ovvero uva, e “aulisi”, di Avola, borgo della provincia di Siracusa, erroneamente tradotta con “calabrisi”, ciò calabrese. I vini prodotti da uve di Nero d’Avola sono esportati in tutto il mondo. Presentano una buona acidità che dà loro possibilità di lungo invecchiamento, se ben conservati e se provenienti da alcune zone, come Agrigento, meglio ancora se provenienti da uve allevate con il tradizionale sistema detto ad “alberello” portato in Sicilia dai Greci fra il VIII e il VII secolo a.C.

Bianco Insolia
Vino Bianco

Bianco Insolia
Vino Bianco
L’Insolia, il cui etimo è incerto, è un vitigno presente esclusivamente in Toscana e in Sicilia. L’insolia siciliana dal colore giallo oro sembra racchiudere in se’ i raggi del sole, dando un vino fresco e dai toni delicati degno di banchetti raffinati.
Caratteristiche organoletticheProfumo floreale intenso, sapore piacevole, elegante, morbido sapido di grande vivacità.
Il VitignoL’insolia è il più antico vitigno autoctono siciliano e si è poi diffuso anche in altre regioni italiane ed in particolare in Sardegna, Lazio e Toscana meridionale, dove è denominato Ansonica. Il vitigno è molto resistente anche in climi piuttosto siccitosi ed ha una foliazione piuttosto scarsa che richiede un minor assorbimento d’acqua. Il grappolo è conico con due grappoletti ai lati e l’acino è ovoidale di un colore giallo marcato. Il suo mosto viene utilizzato per la produzione di alcuni dei più importanti vini siciliani D.O.C.

Malvasia
Vino Bianco

Malvasia
Vino Bianco
Malvasia è un termine con il quale vengono indicati numerosi vitigni, per cui è anche appropriato parlare di “Malvasie”. Alcuni di questi si differenziano notevolmente tra loro per morfologia delle piante, colore, sapore e composizione biochimica del frutto, precocità di maturazione, produttività ed attitudine alla vinificazione.
Caratteristiche organoletticheSi presenta di colore giallo paglierino. All’olfatto intenso, delicatissimo. Con un sapore secco alcolico con retrogusto amarognolo.
Il VitignoL’origine del nome è da attribuirsi ad un vino che era prodotto a Malta, si trattava di un prodotto di pregio commercializzato da Venezia. Dopo la conquista da parte degli Arabi dell’isola nell’870 d.c. i commerci si interruppero. I molti vitigni denominati Malvasia hanno spesso in comune soltanto il nome, derivante da una città greca del Peloponneso, Monenbasia, Monemvasia o Monovasia, che significa “porto ad una sola entrata”, città che per assonanza con il nome greco fu ribattezzata dai Veneziani “Malvasia” (o Napoli di Malvasia, per distinguerla da Malvasia Vecchia, posta poco più a nord). Si deve ai veneziani l’uso di tale appellativo per indicare prima i vini dolci ed alcolici provenienti dalla parte orientale del Mediterraneo, poi anche i locali in Venezia nei quali se ne svolgeva il commercio.

Frappato
Vino Rosso

Frappato
Vino Rosso
Il frappato è un vitigno a bacca rossa presente in tutta la Sicilia
Caratteristiche OrganoletticheSi presenta di colore rosso rubino molto chiaro. All’olfatto fragrante, fresco e prorompente, sentori di frutti rossi, mirtilli, lamponi e more. Con un sapore molto vivace e fresco, sottile ma continuo anche in bocca si ritrovano i piccoli frutti rossi.
IL VitignoIl vitigno è molto antico e le prime notizie certe lo fanno risalire al XVIII secolo. La sua origine non è nota e sembra possa non essere un vitigno autoctono ma proveniente dalla penisola iberica. Ne esistono due varietà molto simili con grappoli piuttosto allungati e con acini molto ravvicinati di colore rosso intenso tendente al violetto. Questa caratteristica ha un aspetto negativo in quanto quando l’uva è matura gli acini si pressano a vicenda provocando la spaccatura di alcuni di essi. Questo provoca la formazione di muffe ed un inquinamento del prodotto. Il frappato miscelato al nero d’Avola

Sangiovese
Vino Rosso

Sangiovese
Vino Rosso
Il Sangiovese è uno dei vitigni italiani più diffusi (le aree coltivate coprono l’11% della superficie viticola nazionale). Entra negli uvaggi di centinaia di vini, tra i quali alcuni dei più prestigiosi vini italiani.
Caratteristiche organoletticheSi presenta di colore rosso rubino talora con orli violacei. All’olfatto vinoso con profumo delicato che ricorda la viola. Con un sapore secco, armonico, talvolta anche un po’ tannico, con retrogusto amarognolo.
Il VitignoLe origini e la provenienza del Sangiovese sono incerte: le prime informazioni sicure risalgono solo al XVI secolo, quando Giovan Vettorio Soderini, nel suo trattato “La coltivazione delle viti”, ne parla dicendo che è il Sangiocheto o Sangioveto è un vitigno rimarchevole per la sua produttività regolare . Anche l’origine del nome è incerta e varie sono le teorie: alcuni sostengono che derivi da “sangiovannese” in quanto originario di San Giovanni Valdarno; altri invece lo fanno risalire a forme dialettali (da “san giovannina” uva primaticcia dato il suo precoce germogliamento a fine giugno per la festa di San Giovanni Battista), chi sostiene che derivi da “sanguegiovese”, ossia “sangue di Giove” (in quanto proveniente dal Monte Giove nei pressi di Santarcangelo di Romagna).
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Mascalese
Vino Rosso

Mascalese
Vino Rosso
Il vino è elegante e di grande personalità, tendenzialmente tannico, di colore rosso rubino con riflessi granati, l’ottima struttura e il buon corredo aromatico lo rendono adatto all’invecchiamento.
Caratteristiche OrganoletticheColore rosso rubino con sfumature granate. All’olfatto si presenta etereo, di frutta, speziato, con sfumature di tabacco e vaniglia. Con un sapore secco, pieno, tannico, armonico, persistente con aroma di liquirizia. Persistente al gusto, giustamente tannico.
Il VitignoVitigno autoctono delle pendici dell’Etna, la sua nascita si perde nella notte dei tempi. Viene coltivato fra i 350 e i 1000 s.l.m. nella forma ad alberello. Il suo nome è dovuto al fatto che da secoli viene coltivato nella zona della Contea di Mascali su dei terreni costituiti, per gran parte, da sabbie vulcaniche. La sua uva ha una caratteristica forma oblunga e di colore rosso chiaro. Matura molto tardi e la sua vendemmia viene effettuata fra la seconda e la terza settimana di ottobre. I vini prodotti con questo vitigno sono ad elevata gradazione alcolica (13-14°) e destinati ad un lungo invecchiamento. I vini prodotti ottenuti dalla vinificazione di questo vitigno hanno una grande variabilità a seconda della zona di coltivazione. Il nerello mascalese, infatti, come altri vitigni nobili (nebbiolo, pinot nero), ha una notevole sensibilità all’annata ed al territorio di provenienza.

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